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Obesità e ritmo irregolare del cuore: è un legame pericoloso

Cardiologia Redazione DottNet | 19/04/2018 14:13

Le persone obese sono più a rischio di sviluppare la fibrillazione atriale

Obesità e fibrillazione atriale, cioè una frequenza cardiaca rapida e irregolare: tra le due condizioni c'è un legame pericoloso. Le persone obese hanno infatti maggiori probabilità di sviluppare questa problematica, che può portare a ictus, insufficienza cardiaca e altre complicazioni.  Lo evidenzia uno studio del Penn State College of Medicine, pubblicato sulla rivista American Journal of Cardiology. Per lo studio I ricercatori hanno seguito un gruppo di 67.278 pazienti, metà con obesità e metà no , per otto anni. L'età media dei partecipanti era 43,8 e quasi il 77% erano donne. Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno scoperto che mentre l'1,8% dei pazienti senza obesità sviluppava fibrillazione atriale, questa percentuale saliva al 2,7% nei pazienti obesi.

Gli studiosi hanno anche rilevato che le persone con obesità avevano quasi le stesse probabilità di sviluppare la fibrillazione atriale di quelle con ipertensione o diabete. In dettaglio, secondo lo studio, le persone obese avevano il 40% in più di probabilità di sviluppare fibrillazione atriale e rispettivamente il 45% e il 51% più di probabilità di sviluppare ipertensione o diabete. Secondo gli studiosi l'associazione fra obesità e fibrillazione atriale potrebbe essere spiegata dallo stress e dalla tensione sul cuore causate dai chili in eccesso. "Quando il cuore è in tensione, ciò può portare a cambiamenti nell'atrio ed è qui dove crediamo che anormalità strutturali possano far insorgere la fibrillazione atriale", spiega Andrew Foy, primo autore dello studio. Secondo i ricercatori i risultati suggeriscono inoltre che per i pazienti con obesità e fibrillazione atriale, perdere peso ha il potenziale per aiutare a trattare e gestire proprio quest'ultima condizione.

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fonte:  American Journal of Cardiology

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